Nasce ad Ascoli Piceno nel giugno del 1742. Il padre di Francesco, Antonio, era uno degli artigiani che ancora oggi vengono chiamati "ferrari", ovvero che lavoravano sapientemente il ferro, un mestiere che ancora oggi nel Piceno viene tramandato da generazioni; Antonio già dopo pochi anni dalla nascita del figlio intuisce le straordinarie doti e lo "porta" in bottega. Passati pochi anni di apprendistato, Francesco è in grado di realizzare vere e proprie opere d'arte in ferro; con l'approvazione della famiglia il giovane viene mandato a studiare scuola di disegno da Lazzaro Giosafatti, il più importante architetto della città. Grazie a questi studi Francesco acquisirà un senso artistico che affinerà nelle sue opere, diventando un vero e autentico artista del ferro battuto, richiestissimo ad Ascoli e nei centri limitrofi. Nella sua bottega, che era situata in Via Capitolina, nel corso della carriera che si è sviluppata per anni, ha dato vita a delle suggestive opere di assoluto pregio che ancora si posso ammirare. Per i suoi meriti lavorativi Francesco fu ingaggiato da personaggi di spessore, come nobili di rango e religiosi di spicco; il Tartufoli realizzerà molte opere, come l'Edicola esterna della chiesa di San Francesco, una "rosta", decorazione che sormontava i portoni d'ingresso delle case patrizie, oggi in un palazzo in Piazza Roma e un altro in Via Angelini, incredibilmente elaborate e significative sono due ringhiere in ferro battuto in palazzi siti tra Via del Trivio con Via Cesare Battisti e Via del Cassero, datate fine Settecento inizio Ottocento. Il grande artista del ferro si spense nel 1818.
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