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Francesco Attilio Palermi
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Nasce nel capoluogo piceno nel marzo del 1863.
Già dodicenne inizia a studiare il violino con Adelino Galeazzi, poi nel 1872 viene ammesso alla Scuola Comunale diretta dal celebre Giuseppe Galeazzo Galeazzi, nipote di Adelino. Si trasferì quindi a Bologna dove prese lezioni al Reale Conservatorio e fu allievo di Federico Sarti e Federico Parisini, dal quale assimilò le nozioni fondamentali di armonia e contrappunto, studiò poi armonizzazione e riduzione per banda con il Maestro Codevilla, direttore del Corpo Bandistico bolognese.
Dal 1881 gira per i principali teatri in Italia come primo violino sotto la guida dei migliori direttori di orchestra come Barattani, Cimini, Orsoni e Toscanini, i quali gli affidano in numerose occasioni, le primissime prove degli spettacoli lirici. Ottenne ovunque calorosi e meritati successi, insegnò per oltre cinque anni a Lecce, per poi trasferirsi a Nizza dove visse per altri quattro anni, rendendosi molto popolare prima come prima viola, poi come maestro di banda e di concerti all'aperto.
Tornò in Italia per motivi di famiglia e iniziò un lungo e brillante tour artistico tra lo stivale, la Svizzera, l'Egitto e per finire in Grecia e Jugoslavia. Prese parte a molti concerti organizzati dalla Società Filarmonica Ascolana, al Teatro Ventidio Basso diresse diversi spettacoli tra cui: "La Forza del Destino", "I Balilla al Campo" e "Gli Ugonotti". Molto richiesto in Italia per la sua esperienza e competenza si "specializzò" per gli allestimenti delle rappresentazioni verdiane, a Pisa sostituì Arturo Toscanini per "L'Otello", inoltre fu ingaggiato dai teatri di Torino, Napoli, Genova, Venezia, Lecce, Teramo.
Stabilitosi definitivamente nella sua città natale, diresse oltre la Banda di Ascoli anche quelle di Offida, e Chieti. Dopo il 1910 si dedicò all'insegnamento istruendo molte generazioni di giovani musicisti; compose opere alquanto differenti, ricevendo critiche positive in Italia ed in Francia, a Parigi vinse diversi concorsi dando prova di spiccata genialità artistica.
Si spense nel gennaio del 1942, nella sua abitazione ascolana.

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