Poche case, si incontrano percorrendo la salaria vecchia, da Ponte d'Arli verso Ascoli.
Singolare è la sua disposizione che la colloca in una piccola rientranza, a ridosso del confine col comune del capoluogo piceno, molto vicina anche al confine con Roccafluvione, dalla quale scende il Rio Nile, torrente che da il nome anche alla contrada.
Nei tempi passati si ricorda la presenza in zona della chiesa di Santa Croce, che darà il nome ad uno dei ponti sul Tronto, piuttosto noto nel medioevo, secondo alcuni studiosi attraversava il fiume in questa zona, nei pressi della confluenza col Rio Nile. Costruito in legno, perciò soggetto a continui crolli a causa delle piene, venne ricostruito nei pressi dell'attuale Ponte d'Arli durante il XVI secolo, grazie alle forti pressioni di Arli che richiesero di spostare l'attraversamento ad una minor distanza dal paese.
La zona fu sempre sottoposta alla vicina Arli, nel medioevo faceva parte dei territori farfensi, nel XII la zona era passata in mano al Vescovo di Ascoli mentre nel XIV secolo era riunita nel sindacato delle Gottare, compreso nei territori del comitato ascolano. Nel XV la zona era autonoma ma gestita dal podestà del sindacato di Acquasanta, con sede in Paggese, verso la metà del secolo successivo le istituzioni delle Gottare si fonderanno con quelle acaquasantane, intanto esplodeva furioso il brigantaggio, coinvolgendo anche la contrada.
Qui molto probabilmente avvenne la famosa imboscata delle truppe dei montanari acquasantani ai danni del vice Legato della Marca nel 1539, il fiorentino Niccolò Ardinghelli che forte del suo esercito transitava sul ponte di Santa Croce diretto ad Ascoli, l'azione mandò in rotta l'esercito del vice Legato che venne ferito e malmenato. Salvato in extremis da dei contadini di Colleiano e di Acquasanta fu nascosto in un pagliaio e nottetempo portato in Ascoli, per punizione Ascoli perde buona parte dei suoi castelli mentre l'Ardinghelli, scampato all'imboscata, viene ricompensato con la carica cardinalizia. Passeranno di qui nel 1591 Marco Sciarra coi suoi banditi che, dopo aver condotto un'imboscata contro una colonna di rifornimenti nei pressi di Ponte d'Arli, si recheranno ad attaccare Ascoli, penetrando in città quasi senza incontrare resistenze. La zona seguirà i destini del sindacato acquasantano durante gli sconvolgimenti portati dalla rivoluzione francese, da Napoleone e dalla successiva restaurazione. Nel 1834 entra a far parte del comune di Santa Maria del Tronto, nato da un'attrito tra Acquasanta e monte delle sue frazioni che abbandoneranno il capoluogo, costituendo un nuovo municipio. Qualche anno più tardi vedeva gli scontri tra i lealisti pontifici ed i piemontesi durante il processo di unificazione dell'Italia, mal sopportato da parte della popolazione della montagna. Il brigantaggio dei pontifici durerà qualche anno ancora dopo il 1861, anno della creazione del Regno d'Italia, nel 1866 Santa Maria del Tronto viene riunita all'attuale comune di Acquasanta Terme. Nel 1988 viene ultimato il tratto della Nuova Salaria che attraversa l'abitato e imbocca le galleria di "Ponte d'Arli I e II", costruendo anche l'uscita per proseguire sulla strada vecchia. Le case che ancora oggi si vedono sono quasi tutte risalenti al XX secolo e si dispongono a cavallo della statale dove un sottopasso collega la zona intorno al Rio Nile a quella lungo il Tronto. Zona di passaggio ancora oggi, è anche servita da un'attività di ristorazione, buon punto di partenza per le escursioni lungo il fiume, da qui parte anche il sentiero che risale il Rio Nile.
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