Frazione sviluppatasi con la costruzione del ponte sulla Salaria costruito nel XVI secolo, un tempo conosciuta anche come il Passo d'Arli.
In principio si attraversava il Tronto nei pressi della contrada Rionile situata poco più a valle rispetto a Ponte d'Arli, sul ponte detto di Santa Croce che sarà teatro di numerosi eventi fino alla sua demolizione in seguito ai crolli subiti sul finire del XV secolo. Necessario un nuovo ponte per non interrompere la viabilità lungo la Salaria, fu preferita una zona vicina al paese di Arli che aveva fatto forti pressioni e concessioni per avere il ponte nel proprio territorio, venne scelta quindi la posizione attuale. All'inizio del XVI secolo sarà ultimato il ponte e a partire da questa data la località entrerà a far parte della storia che prepotentemente passava per la via consolare. Si comincia con il passaggio del bandito Marco Sciarra che assalterà un carico di rifornimenti pontifici, agli inizi del XVII secolo, anche un presidio di soldati corsi che per passatempo danneggiavano il ponte. Nel XVIII secolo per proteggere un'icona presente su un lato del parapetto e ritenuta miracolosa, fu eretta la chiesa della Madonna della Mercede con annesso romitorio; famosa era la fiera che si qui si svolgeva ogni anno richiamando gli abitanti di tutte le montagne vicine.
Con l'arrivo dei francesi e la conseguente reazione armata degli abitanti delle montagne, ostili ai rivoluzionari e fedeli al papato, nel 1799 i soldati napoleonici che si stavano dirigendo a Talvacchia per compiere scorrerie, vennero fermati da un'imboscata da parte degli acquasantani che costrinse alla fuga i soldati. Il ponte sarà militarizzato per tutta l'occupazione francese poichè spesso era sede di imboscate. Anche durante la lotta per l'Unione, tra il 1860 e l'anno successivo, il ponte fu ancora attraversato dai rivoltosi, schierati a favore dello Stato Pontificio e dell'esercito piemontese, che qui subì un assalto dove furono catturati alcuni soldati, imprigionati nella frazione di San Martino. Di qui passarono anche le truppe del generale Pinelli che stroncò la resistenza nell'acquasantano. Subito dopo l'Unità d'Italia verrà edificato il mulino dei fratelli Panichi all'imbocco meridionale del ponte, e mano a mano si andò creando l'attuale frazione anche se buona parte delle abitazioni risale al periodo successivo alla seconda guerra mondiale.
Le case si accalcano nei pressi del ponte, lungo la Salaria e intorno alla strada che conduce ad Arli, entrambe parallele al fiume, dove un nuovo ponte in cemento ha sostituito quello in pietra. Sempre nel dopoguerra vi era stato l'avvio di un certo sviluppo commerciale e industriale che ha avuto breve durata, con le continue modifiche della Salaria.
Una galleria che ora porta il nome della località, l'ha esclusa al grande traffico trasformandola in una località prettamente residenziale e preservandone il prezioso ponte.
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