Tra gli edifici principali di piazza Arringo, Palazzo Roverella forma uno spigolo incastonato tra il Palazzo Vescovile e quello dell'Arengo. Venne fatto costruire tra il 1532 e il 1551 dal vescovo Filos Roverella e il progetto viene tradizionalmente attribuito a Cola Dell'Amatrice. La paternità del Filotesio è dibattuta, tuttavia la sobrietà e la purezza di linee con cui vengono interpretati gli elementi rinascimentali classicheggianti della facciata potrebbe essere ricondotta all'artista amatriciano.
La semplice facciata in travertino è scandita in tre sezioni da due cornicioni marcapiano. La parte inferiore presenta una parete in bugnato e finestre coronate da un architrave aggettante. Il secondo e il terzo piano propongono, invece, la scansione, tipica dei palazzi ascolani, dei blocchi di travertino. Al piano nobile le finestre presentano lo stesso tema di quelle del pian terreno, mentre al secondo piano sono sormontate da un frontone triangolare. L'edificio è completato da un cornicione in aggetto, sotto al quale si aprono finestrelle quadrate. Nello spigolo del piano nobile compare lo stemma dei Roverella sopra un mascherone e sormontato dalle insegne vescovili.
Al primo piano si trova il salone affrescato nel 1547 con le Storie di Mosè dal pittore vicentino Marcello Fogolino. Nel 1959 venne realizzata una cappella al secondo piano del palazzo per volere del vescovo Marcello Morganti.
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