Si trova lungo corso Mazzini, nella parte orientale della città.
Qui a partire dal XVI secolo vengono realizzati molti dei maggiori palazzi ascolani, infatti affianca il palazzetto Panichi mentre davanti si susseguono palazzo Malaspina, la chiesa di Sant'Egidio ed il palazzo Saladini Pilasti. Il nucleo originario del palazzo risale ai primi anni del XVI secolo, quando la famiglia Mucciarelli, acquisisce una serie di abitazioni e proprietà confinanti per edificare un nuovo palazzo. La zona in quel periodo vedeva da parte delle maggiori famiglie cittadine, la realizzazioni delle loro abitazioni più ampie e raffinate. Nel XIX secolo l'opera assume gli aspetti attuali quando Giacinto Mucciarelli nel 1825, chiede i permessi per risistemare la sua abitazione. Dopo l'approvazione si procede all'avvio dei lavori ma il cantiere chiude senza completare il progetto. Negli anni successivi la famiglia attraversa un periodo di dissesto economico, aggravato dal copioso finanziamento ai primi seguaci di Garibaldi. Nel frattempo la situazione politica nello Stato della Chiesa, vive periodi burrascosi dovuti ai moti risorgimentali. che nel 1848 infervorano gli animi. La famiglia è una delle sostenitrici della causa unitaria, concede quindi numerosi aiuti a Candido Augusto Vecchi ed ai volontari ascolani, arruolati alle fila di Garibaldi durante il suo passaggio in città nel 1849. Dopo l'Unità d'Italia la famiglia è sommersa dai debiti e nel 1877, Alessandro Mucciarelli è costretto a vendere tutte le sue proprietà ad un suo lontano cugino: Stanislao De Angelis-Corvi, famiglia che ne è ancora proprietaria. Questo si prodiga a completare il palazzo ed inoltre, acquista la strada pubblica a destra della facciata per realizzare il cortile interno; i lavori che si concludono nel 1893, gli conferiscono l'aspetto attuale. Subisce danni durante il terremoto del 1997, per l'occasione sono stati avviate opere di risistemazione.
Si distingue rispetto alle opere del circondario per la sua facciata ottocentesca, che si discosta dagli stili della maggior parte degli stabili del circondario. Questa corre lungo corso Mazzini elevandosi su tre piani e con le sue simmetrie, richiama lo stile neo rinascimentale. L'opera è costituita quasi interamente in blocchi di travertino con diversi inserti in mattoni, il complesso oltre al palazzo ed al cortile, ha anche un giardino murato sul retro, so vedono spuntare le chiome della vegetazione da via XIX Settembre. Meno visibile è l'altana che si alza nell'angolo occidentale del complesso. Al pianterreno si aprono agli estremi della facciata, due grandi portali ad arco con una cornice lavorata ed un'elaborata rosta in ferro nel lunotto superiore. Sulla destra un grande accesso in travertino con arco ribassato, permette l'accesso al cortile interno. Lungo tutto il basamento si aprono finestre sempre ad arco, protette da un'inferriata, tutto il piano mostra un rivestimento in travertino a formare un motivo a fasce. I due livelli superiori sono invece intonacati con elementi decorativi, come due semipilastri che dividono verticalmente in tre parti la facciata. Doppie fasce marcapiano invece la scandiscono orizzontalmente, una di queste corre all'altezza delle mensole delle finestre. Queste al primo piano mostrano tutte una cornice in travertino lavorato e una vistosa architrave sempre in pietra, più sobrie quelle del secondo piano, corredate solo di cornice. Sempre sullo stesso livello si notano due terrazzini con un'apprezzabile ringhiera in ferro. Grezza è la facciata su via XIX settembre, vi si possono notare anche i resti delle finestre dei precedenti edifici. All'interno si trovano pregevoli pavimentazioni in cotto e stanze con soffitti e pareti, decorate e dipinte.
http://www.beniculturali.marche.it/Ricerca/tabid/41/ids/76398/Palazzo-De-Angelis-Corvi/Default.aspx
https://www.regione.marche.it/Regione-Utile/Cultura/Catalogo-beni-culturali/RicercaCatalogoBeni/ids/76398
http://www.giancarlomariani.it/wp-2/project/palazzo-de-angelis-corvi/
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