Una delle più popolose frazioni del vecchio comune di Pizzorullo, dismesso nel XIX secolo, ora ridotta solo pochi ruderi che spuntano dalla vegetazione colonizzatrice del sito dopo la dipartita degli abitanti. Sorta al limitare di un piccolo pianoro un tempo finemente coltivato, che grazie ai suoi fertili terreni avevano fatto guadagnare al villaggio l'appellativo di "Giardino di Pizzorullo", nel medioevo è inizialmente solo una località, guardata a vista dal castello pizzorullese che dall'alto dominava tutto il territorio. Entra nel 1277 con il comune di Pizzorullo, nel comitato dello stato ascolano, e fino al XVI secolo la vita procederà tranquilla. Con il '500 si la situazione si fece piuttosto dura tra briganti, carestie ed emigrazione che spopolarono velocemente l'antico castello, favorendo posti come Furcola, Cerqueto e Pedara, più vicini al fondovalle e meglio raggiungibili dalle principali vie di comunicazione; il villaggio visse quindi un florido periodo di crescita e prosperità. Qui aveva le sue propietà la famiglia dei Della Luce piuttosto ricorrente nelle cronache locali dell'epoca. Nel 1808 Napoleone sopprime il comune di Pizzorullo e quindi anche Furcola sarà annessa al comune di Rocca Reonile per poi diventare nel 1814 frazione di Montegallo fino alla restaurazione pontificia, due anni dopo che prima passerà al comune di Comunanza ed in seguito a Venarotta fino all'unità d'Italia. Contemporaneamente all'arrivo di Napoleone si era diffuso anche il vaiolo che aveva sfoltito la già poca popolazione, che in quel periodo era composta ormai solo da una decina di abitanti, intanto con la fine del secolo ed il fervore post unitario faranno si che Furcola insieme a parte del territorio di Pizzorullo, entrino a far parte del nuovo comune di Roccafluvione. Nel XX secolo con l'arrivo della modernità, il paese si spopola definitivamente anche se i terreni saranno ancora a lungo coltivati, quindi mano a mano si perderanno le tracce di questo insediamento che si erge ancora sulla linea del crinale dove appunto si forma una piccola forca, dalla quale molto probabilmente il luogo prende il nome. Oggi il luogo è raggiungibile solo a piedi e se ne sconsiglia la visita dei ruderi in quanto avvolti da una fitta vegetazione, tappa obbligatoria della lunga passeggiata che collega i vari siti d'interesse di Pizzorullo.
Autore: Maurizio Mauro
Titolo: Castelli: Rocche torri cinte fortificate delle Marche (I castelli dello Stato di Ascoli) Vol.IV
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