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Paese ormai scomparso nella vallata del Rionile, nei confini meridionali del comune di Roccafluvione.
Vanta probabilmente antiche origini, il nome deriva dal termine longobardo che indica un bosco, parola che continua ad essere utilizzata anche nel medioevo. Non ci sono molte testimonianze che permettono di stabilire il periodo di fondazione, le prime citazioni arrivano verso i secoli finali del medioevo. Nel XV secolo viene segnalata in alcuni atti notarili, la "Rocce de Gualli" insieme alla vicina villa di Radicina. Il termine "Rocce" forse sta a definire la presenza di una rocca, forse una sola torre. L'orografia del luogo, una colle conico che risalta sopra le sponde del torrente, rende probabile questa ipotesi. Menzionata ancora nel 1458 come contrada del sindacato di Scalelle, sotto il governo dello stato comunale ascolano. Durante il corso del XV e del XVI secolo, l'area è anche legata al vicino castello di Gottare, oggi nel comune di Acquasanta Terme. La comunità, insieme a tutto il territorio, è funestata dai numerosi banditi che popolano gli ampi boschi, lungo gli attuali confini tra Marche e Abruzzo. Nel 1585 il sindacato di Roccarionile, che amministra anche quello di Scalelle, vede l'arrivo di un commissario, incaricato di porre rimedio alle attività criminali. Citata ancora insieme a Radicina in alcuni atti notarili del 1625, stavolta in riferimento ai confini del castello di Gottare. Non risultano grossi eventi fino all'arrivo dei francesi nel 1798, quando scacciato il Papa, viene costituita la Repubblica Romana. I moti rivoluzionari sconvolgono le antiche amministrazioni, il villaggio viene quindi compreso nel neonato cantone di Acquasanta, compreso nel Distretto di Ascoli e parte del più grande Dipartimento del Tronto. Dopo la breve fase repubblicana si ritorna agli antichi ordinamenti fino al 1808. In quel periodo, con le riforme apportate da Napoleone conquistatore dello Stato Pontificio, vengono riformati i Cantoni e l'area torna sotto Acquasanta. Dopo la restaurazione, nel 1827, per un errore il territorio di Scalelle viene congiunto a quello di Rocca Casaregnana, invece che a Roccarionile. Nel 1853 risulta ancora abitato ed inserito nelle liste delle frazioni dello scomparso comune. Dopo l'unità d'Italia, più precisamente nel 1863, Rocca Casaregnana cambia nome in Roccafluvione, primo nucleo del neonato comune. Quattro anni più tardi si aggiungono anche i comuni di Rocca Rionile e Osoli, che insieme ad alcune frazioni prese da Venarotta, formano l'attuale assetto territoriale del municipio. Da qui il paese inizia a spopolarsi e come molti centri minori della montagna, presto rimane totalmente abbandonato. Infatti l'abitato è attualmente ridotto a un cumulo di ruderi, difficilmente avvicinabili a causa della fitta vegetazione, che ne ha preso possesso. Raggiungibile lungo la strada che da Lisciano scende fino a Sassomaio, verso la metà del percorso si incontra un bivio sulla destra, ed una strada strada sterrata che raggiunge l'area del borgo. I pochi terreni circostanti sono ancora coltivati, si ritagliano intorno al vecchio nucleo abitativo, di forma tondeggiante.

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