Nasce a Teramo nel gennaio del 1903, la sua famiglia di origine contadina era anche dedita al piccolo commercio.
Orfano giovanissimo, inizia a lavorare come operaio in una fabbrica di fiammiferi, sua zia paterna riesce ad impiegarlo al Banco Abruzzese, grazie anche ad una penuria di dipendenti dovuta al richiamo dei giovani teramani alle armi per il primo conflitto mondiale. La zia Domenica nota che è molto portato per il disegno e gli paga anche delle lezioni con l'artista Vittorino Scarselli, in gioventù allievo del pittore Teofilo Patini, sostenitore della corrente del "Verismo". Apprende da lui i primi rudimenti dell'arte, ma anche un indirizzo morale che conserverà per tutta la sua esistenza, nelle sua prima parte della produzione artistica ritrarrà quasi esclusivamente la povertà, gli emarginati, gli orfani e le persone anziane. Ottiene la tessera di giornalista in qualità di caricaturista del giornale locale: "Il Piccolo Sasso", diretto da Giustino Bonolis, dove illustra i testi del poeta dialettale Guglielmo Cameli. Aderisce subito dopo la fine della guerra al Partito Socialista Italiano, nel 1921 ne diventa segretario della sezione giovanile comunista di Teramo, nei locali della sede insegna a leggere e scrivere ai giovani che lo desiderano. Nel 1923 rischia l'arresto durante una perquisizione della polizia la quale lo segnala come "agitatore" da sorvegliare. Dieci anni più tardi inizia un lungo viaggio in giro per l'Italia, arricchendo il suo bagaglio personale ed artistico, va a Venezia dove frequenta le mostre della "Biennale", poi è alla "Quadriennale" di Roma ed infine alla "Triennale" di Milano. Una delle sue letture preferite è la rivista "Valori plastici" fondata nel 1918 da i più grandi artisti avanguardisti, tra cui De Chirico Morandi e Carrà. Incomincia a seguire la scena romana di Gino Bonichi, oltre che gruppo torinese chiamato dei "Sei pittori" e la "Corrente" milanese. Negli ambienti artistici abruzzesi viene considerato un pittore modernista ma lui si definì un post-impressionista, stringe amicizia col pittore pescarese Basilio Cascella e con lo scultore Venanzo Crocetti, originario di Giulianova. Nel 1936 esprime la sua solidarietà ad un suo collega impiegato bancario accusato di antifascismo perdendo il posto di lavoro. Per sopravvivere apre nel 1938 una bottega d'arte che non vende solo colori, oggettistica e libri, ma è anche le prime gallerie espositive in Abruzzo, in poco tempo diventa un ritrovo per artisti e intellettuali. Intanto espone le sue opere in alcune mostre importanti come quella di Milano nel 1940. Dopo la guerra inizia la carriera nell'insegnamento, nel 1949 ottiene la cattedra all'Istituto d'arte Palizzi a Lanciano ed al Liceo Artistico di Pescara; lascia la professione nel 1960 per dedicarsi completamente alla pittura.
Il celebre attore e comico Erminio Macario gli commissiona decine di quadri per la sua galleria, organizza mostre a Ferrara, Catania e Messina, dipinge inoltre l'"Annunciazione" esposta alla rassegna di arte italiana a Sydney in Australia. Inizia in seguito la frequentazione di vari spettacoli di teatro e del varietà, che gli schiudono il mondo dello spettacolo, del quale coglie le varie sfaccettature dei protagonisti, con grande intensità. Sarà ispirato dalla danzatrice e coreografa argentina Liliana Merlo, trasferitasi a Teramo dove insegna e fonda nel 1959, un importante e longeva accademia di danza, inizia per il pittore una fase dove dipinge scene di ballerine classiche o del varietà ed acrobati del mondo circense. Un microcosmo che coglie alla perfezione evidenziandone la libertà, l'emancipazione sociale ed i movimenti. Nel 1966 inaugura una seconda galleria che denomina "Il Polittico" dove espongono artisti come: Ettore Spalletti, Franco Summa e Mario Schifano, tra le sue mostre più rappresentative a Teramo vanno menzionate quella del 1965, del 1976 e l'antologica del 1978. Si spegnerà nel dicembre di quello stesso anno, nel 1990 la sua città natale gli dedicherà un strada, alcuni anni dopo è stata mostra antologica nella Pinacoteca Civica, curata dal critico ed accademico milanese Mario De Micheli.
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