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Tra gli ultimi baluardi di Porchiano, frazione funestata dalle frane, nel comune di Ascoli Piceno.
L'edificio che vediamo adesso è più recente, infatti i primi documenti che citano la chiesa risalgono al 1364, segnalata nel "Bollario Vescovile" con il grado di Rettoria. Del 1460 è la croce astile, commissionata dalla parrocchia all'orafo Monte di Mattuccio, dove tra le varie figure, è presente un San Michele Arcangelo in armatura. A partire dalla visita del Vescovo Nicolò Aragona nel 1580, si registra nell'abitato l'istituzione della confraternita del Corpus Domini. Tra XVI e XVII secolo, viene ricostruita nella posizione attuale e subisce altri lavori 1670, come attesta l'iscrizione sull'altare laterale. Si legge dalle cronache della fine del XVIII secolo, che la parrocchia era amministrata dal pievano di Appignano. Danneggiata durante le frane del 1914, viene ancora risistemata e per l'occasione, viene rifatta la facciata. La parrocchia cessa di esistere nel 1986, da allora fa parte di quella dei Santi Pietro e Paolo di Campo Parignano, quartiere Ascoli Piceno. Gravemente danneggiata dai terremoti iniziati nel 2016, costringe le autorità l'anno seguente, a recuperare le opere ivi contenute.
Tra i primi edifici che si ammirano arrivando alla frazione, si trova proprio sotto la cima del colle pietroso, dove un tempo sorgeva la rocca. Al di sotto dell'edificio sacro, si addossano alcuni gruppi di case ancora frequentate. La struttura è realizzata in pietrame vario, probabilmente materiale di recupero della scomparsa fortificazione. Composta da una singola navata rettangolare, con una grande cappella laterale sulla sinistra, dalla parte opposta c'è la canonica, con il piccolo l'ingresso laterale. La facciata è piuttosto semplice, si presenta interamente intonacata ad eccezione degli elementi decorativi in travertino, come per il portale ad arco e il rosone. Tra i due vi sono murate mattonelle smaltate e dipinte, che raffigurano il santo titolare, realizzata dalle Ceramiche Matricardi di Ascoli Piceno. Altre due piccole monofore ai lati della facciata, contribuiscono ad illuminare l'interno, un'altra finestra con inferriata si trova sopra il portale laterale. La cappella laterale ha un suo ingresso, sempre contornato in travertino ma con una semplice architrave, con scolpita la data della realizzazione. Non è possibile visitare l'interno al momento, le opere contenute sono state date in custodia alla curia vescovile, queste comprendevano diversa oggettistica sacra, dipinti, una scultura di San Michele ed una della Madonna con Bambino, della fine del quattrocento.

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