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Oggi immersa nel traffico della strada Statale Salaria di passaggio a Villa Sant'Antonio, nel comune di Ascoli Piceno, è un elegante esempio di architettura eclettica, con una splendida decorazione interna.
Nel primo novecento la piana al di sotto del comune di Castel di Lama aveva subito un processo di forte colonizzazione e l'oratorio di San Venanzio, dipendente dalla parrocchiale di Santa Maria in Mignano a Piattoni, era divenuto in breve piccolo, scomodo ed inadeguato per soddisfare le esigenze religiose dell'accresciuta popolazione. Negli anni venti era stata istituita una commissione per avviare la costruzione di un nuovo luogo sacro, viene quindi scelto un terreno donato dal Cavaliere Giuseppe Seghetti che sceglierà San Filippo Neri come santo titolare, sia per la memoria del fratello scomparso, sia perché il santo era molto venerato dalla famiglia che già possedeva una cappella a lui intitolata. Il geometra Pasqualini compila il progetto modificando quello della chiesa dei Santi Cosma e Damiano di Venarotta ideata dall'ingegner Tavoletti e da poco costruita, nel marzo del 1928 viene posata la prima pietra e grazie alla partecipazione di tutto il popolo i lavori procederanno spediti.
Nel 1931 sebbene le decorazioni all'interno non fossero ancora terminate, viene designato il nuovo parroco dal vescovo Monsignor Cattaneo, Papa Pio XI contribuì alla costruzione dell'adiacente canonica mentre arriva attraverso una donazione la campana dell'ex chiesa di Sant'Andrea di Ascoli Piceno a richiamare i fedeli. Nel corso degli anni il campanile viene anche incendiato dopo essere stato colpito da un fulmine e nell'ultima parte del secolo l'edificio cade in uno stato di abbandono, sarà ristrutturato sia all'interno che all'esterno nel 2008 e riaperto al pubblico.
La chiesa a pianta rettangolare è edificata interamente in mattoni in stile eclettico, la facciata si contraddistingue per il grande arco che ne occupa la parte superiore fino a toccare il timpano triangolare che conclude la struttura, le cornici che abbelliscono l'opera sono in cotto mentre in cemento sono le due pigne ai lati della facciata ed il rosone, incompiuto è il portale. Ai lati si aprono delle alte e strette finestre con arco ogivale, a meridione si trova la casa parrocchiale con annesso un nuovo centro polivalente ed un piccolo giardino recintato. Su una piccola piazzetta sul versante che dà sulla salaria, spunta lo snello campanile quasi attaccato all'abside della chiesa, diviso in sezioni, il basamento presenta una serie di fasce in muratura, la parte centrale mostra delle bifore neogotiche mentre una cornice divide la cella campanaria dal resto della struttura. Il piccolo cerchio in mattoni sopra una bifora è ciò che resta della sede dell'orologio pubblico.
L'interno è a navata unica e mostra tutta la maestria di Dante De Carolis, collaboratore e fratello di Adolfo, che si occupa di tutte le decorazioni pittoriche eseguite a tempera, sceglie per le basi una serie di finti marmi, al centro delle pareti dipinge degli arazzi mentre in alto si concentra su diversi motivi geometrici. L'abside è divisa dalla navata da un grande arco trionfale, sulla volta sono dipinti i quattro evangelisti con al centro l'Agnus Dei, sopra l'altare principale in marmo, donazione di un fedele nel 1933, al di sopra spicca all'interno di una cornice, una copia dell'"Apparizione della Madonna col Bambino a San Filippo Neri" dipinta da Guido Reni e conservata a Roma. Il soffitto è realizzato con una voltatura che divide la navata in tre campate, al centro i tondi dipinti raffigurano San Gabriele dell'Addolorata e San Pio X, sulle pareti laterali, oltre ai finti arazzi dipinti, sono collocate le stazioni della Via Crucis in ceramica dell'artista ascolano Ghino Sassetti ispirato da quelle già realizzate dal maestro Giorgio Paci.

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