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La chiesa fu consacrata nel 1795 ma i lavori iniziarono nel 1782. La spesa per la realizzazione venne specificata in "circa settemila Scudi Romani" come testimonia un documento. La prima notizia riguardante questo edificio fu la Guida della Città di Ascoli del 1790. Fu edificata su pianta ottagonale, inusuale per quei tempi, su ispirazione del venerabile Francesco Antonio Marcucci che la volle simile alla Chiesa del SS.mo Nome di Maria in Roma che egli frequentava, mentre per le decorazioni interne il soggetto architettonico si rifaceva alla chiesa di Santa Maria di Loreto sempre a Roma. Nel 1793 il Marcucci incaricò il pittore Pietro Michelessi (1760-1843) di decorare le vele della cupola con le rappresentazioni dei profeti Isaia, Geremia, Baruc e Gioele, e con i quattro evangelisti, ma dopo notevoli danni, nel 1904 il pittore laziale Egidio Coppola (1852-1929) intervenne con dei lavori che ridisegnarono quasi completamente i Profeti. Oggi nella volta della cupola si ammirano le quattro figure dei profeti e le quattro vele con decorazione a stelle dorate su un fondo azzurro intenso, rifinite da costoloni con grandi ghirlande e fiori. La tela dell'altare maggiore con l'Immacolata Concezione, S.Gioacchino e S.Anna è opera di Nicola Monti. Il Vannucci commissionò anche altre tele in altari laterali: a destra è raffigurato il SS.mo Crocifisso, con l'Addolorata e S.Domenico, mentre a sinistra una tela raffigura i Santi Giuseppe, Francesco, Antonio da Padova e le sante Chiara e Beatrice de Silva. Il primo sepolcro del Venerabile Marcucci (1717-1798) fu da egli stesso fatto apporre davanti all'altare maggiore. Dopo il 1958 le sue spoglie mortali sono state raccolte in un sarcofago marmoreo e sistemate in una cappella a sinistra dell'altare principale.

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