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Castignano fu terra di straordinari "Giuriconsulti", come venivano chiamati all'epoca gli avvocati.
Anche Andrea Siliquini diede un'ulteriore prova di queste qualità: come penalista di fama ebbe incarichi in molte città del regno pontificio, come Fabriano, Spoleto, Orvieto, Frosinone, Viterbo e Macerata. Nel 1686 fu Uditore civile nella Rota di Genova; nella città ligure, grazie alla sue pregevoli doti, divenne uno stretto collaboratore del Cardinale Opizio Pallavicini, che lo volle nel suo seguito nel conclave del 1691. Fu Vicario Generale di Napoli quando era Arcivescovo Giacomo Cantelmo, uno dei più illustri porporati italiani della seconda parte del Seicento. Dopo una lunga carriera nelle più importanti città della penisola, Andrea, nel 1698, si ritirò nel suo borgo natale di Castignano, rinunciando alla carica vescovile di Macerata; in seguito donò molte delle sue risorse economiche per l'edificazione della Collegiata intitolata a Santa Maria di Loreto. Si spense nel febbraio del 1721.

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