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Riedizione piuttosto recente dell'antica chiesa di San Benedetto che si presume sia stata fondata dai farfensi nella loro breve permanenza nel feudo di Sassopesele durante il XI secolo e successivamente ricostruita dopo la scomparsa del paese. Nel 1547 è nominato il cappellano per volontà del pievano di Quintodecimo Aurelio Poliziani. All'inizio del XVII secolo i farfensi tentano di riconquistare gli antichi territori abbandonati da secoli e dopo anni di vertenze riescono a riavere tutte le loro pertinenze tranne quelle di Sassopesele, trasferitosi nell'attuale Matera, e della chiesa di San Benedetto.
Ricostruita nei pressi del paese alla fine del secolo da allora avrà breve vita poiché è crollata durante le scosse del terremoto del 2016.
Semplice edificio in pietra arenaria, era ornato da particolari di travertino come nel portale di gusto neoclassico sormontato da un timpano triangolare, sopra al quale era affissa una targa probabilmente reimpiegata da un precedente edificio che segnalava la presenza dei canonici lateranensi come in molte chiese dell'ex comune di Quintodecimo. Sempre in travertino erano rivestiti gli angoli e una grande finestra rotonda che si apriva sulla parte alta della facciata, sul retro si trovava il piccolo e snello campanile e la sagrestia, sul lato meridionale invece si trovava la canonica.
Ormai ridotta a un cumulo di macerie se ne attende la ristrutturazione in quanto unico luogo sacro del bel borgo di Matera.

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