Francesco Rozzi proveniva da una famiglia di nobili origini. Nasce a Campli nel gennaio del 1807, il padre Giuseppe muore quando è ancora giovinetto, la madre Eleonora Ranalli affida l'educazione di Francesco al fratello Bernardo, che all'epoca era un importante funzionario del Regno delle Due Sicilie e grande uomo di cultura; fu una scelta saggia, in quanto segnerà in maniera indelebile il corso della vita del figlio. Si trasferisce a Nereto dove cresce e studia assiduamente insieme a suo cugino Fernando Ranalli, che diventerà in seguito illustre letterato e docente universitario a Pisa. Si appassionerà alle lettere e alla poesia, iniziando nel contempo un'intensa corrispondenza con una lontana parente, Carolina Rozzi, che sposerà a 16 anni con il favore della madre, anche per mantenere e rinnovare il prestigio della famiglia. La preferenza si rivelerà azzeccata: il matrimonio tra i due rampolli sarà felice e vedrà la nascita di molti figli. Francesco si rivelerà un attento e pragmatico amministratore, riuscirà anche ad incrementare il patrimonio di famiglia; continuò a studiare e ad approfondire i suoi interessi culturali: a Teramo, presso la Società Economica, dove è socio e membro tra i più attivi, declamerà per anni i suoi versi agli studenti. L'amore per la poesia è straordinario e nel corso degli anni lo porterà a dare alle stampe le sue opere. Ma la sua amata Campli nel 1860 è vittima di molti atti cruenti da parte di bande di briganti, motivo che induce Francesco a lasciarla insieme ai suoi cari, per soggiornare a casa dei Savini (sua figlia Rosa aveva sposato un rampollo dell'importante famiglia teramana). Tornò nella sua residenza nel 1863. Uomo di larghe vedute, si attivò perché alcuni dei suoi figli studiassero e conseguissero le agognate lauree, distinguendosi in professioni di pregio. Dopo aver lasciato la conduzione delle aziende ben avviate ai suoi discendenti, il Rozzi intraprese sempre con più continuità i suoi diletti studi in ambito religioso, pubblicherà la sua maggiore opera letteraria, "La Vergine madre di Dio glorificata in tutto il mondo secondo la sua mirabile profezia", stampa che in pochi mesi andò esaurita. Mentre era immerso nel lavoro di altri due libri, sempre riguardanti argomentazioni religiose, intitolate "E'sempre con Maria" e "L'Abruzzo Mariano", ricerca su tutti i santuari mariani della sua regione, Francesco Rozzi si spense serenamente nell'aprile del 1881.
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