Piccolo insediamento a ridosso confine tra il comune di Civitella del Tronto e quello di Ascoli Piceno, ai piedi della Montagna dei Fiori.
Si trova inoltre in uno dei punti più a Nord della regione Abruzzi, il nome piuttosto comune dovrebbe derivare da "Caveanus" luogo chiuso da un recinto, oppure dall'antico proprietario del territorio dove è sorto il centro.
Nel 1181 insieme alla sua chiesa è ricordato tra i possedimenti dell'abbazia di Montecassino, sottoposto al monastero di San Nicolò a Tordino. Nel 1273 è menzionata nelle bolle di Carlo d'Angiò in quanto rientra nei territori amministrati dal "Giustiziere d'Abruzzo", nel XIV secolo è segnalata l'Università di Gabbiano che comprendeva anche il vicino centro di Colle Pagano, sottoposte a Civitella.
Nel 1385 insieme ad altri feudi del Regno di Napoli, passa coi castelli ascolani, subendo poi le dominazioni dei Carraresi iniziate nel 1413 e quelle di Francesco Sforza nel 1435. Ritornano sotto il regno di Napoli con gli Aragona nel 1442, nel 1146 Re Ferdinando II ne concede i diritti di pascolo agli ascolani, meritevoli di aver fermato ben due volte, gli eserciti del capitano Niccolò Piccinino, diretti verso il Regno. Nel 1573 viene assaltata dagli Ascolani che si danno a eccidi e ruberie allo scopo di indebolire Civitella, in conflitto con la città.
Con il Papa Piceno Sisto V la cura delle anime passerà nel 1586 alla nuova diocesi di Montalto delle Marche, insieme a tutto il territorio dell'Abbazia di Montesanto; nel XVII secolo è segnalata la presenza di un bandito originario del luogo conosciuto con il nome di Morante di Gabbiano.
La sua posizione ai limiti sarà causa di rivalità tra il comune di Civitella e quello di Lisciano, oggi soppresso ed accorpato ad Ascoli Piceno e quindi tra gli Stati Pontifici ed il Regno di Napoli. Scoppiata nel 1744 per una questione sia sui confini che sulla proprietà della chiesa di San Nicolò, conclusasi tre anni più tardi con l'intervento delle autorità pontificie e quelle del Regno.
Con la rivoluzione amministrativa portata dal Napoleone, Giuseppe Bonaparte nuovo Re di Napoli, nel 1806 il paese entra a far parte del Circondario di Civitella nel Distretto di Teramo, fino all'unità d'Italia nel 1861 avvenuta con la caduta della vicina fortezza.
Passa alla provincia di Teramo, nel mandamento di Civitella del Circondario di Teramo, fino al 1929 quando viene creata la moderna provincia, nel 1873 è segnalato come uno dei principali produttori di tartufi del comune.
Nel secondo dopoguerra inizia lo spopolamento, oggi è semi abbandonato di inverno.
Si raggiunge il paese percorrendo la strada che da Villa Lempa sale la montagna verso Collebigliano e poi Piano San Pietro fino a raggiungere Santa Maria a Corte e riscendere fino a Lisciano e quindi ad Ascoli. Una piazza con all'angolo la fonte paesana, unita ad un piccolo parco, introducono al centro storico del paese composto da una serie di case addossate l'una all'altra, a formare tre grandi blocchi disposti intorno alla piazzetta centrale, antistante la chiesa di San Nicola. Le numerose ristrutturazioni avvenute nel tessuto urbano hanno cancellato gran parte delle tracce più antiche, nella parte alta a ridosso della strada si trovano le costruzioni più recenti, intervallate da piccoli orti. Ogni tanto spunta qualche rudere erboso soprattutto alle estremità dell'incasato, dove le strade si perdono per i campi ed i boschi circostanti.
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