L'ultima dimora delle Clarisse di Falerone, oggi abbandonata dalle religiose.
Questa era la sede dove si stabilirono dopo l'Unità d'Italia quando, scacciate dalla loro precedente residenza, furono costrette a cercare altra sistemazione. La storia della loro presenza in paese era precedente al 1684, quando veniva costruito il grande convento adiacente alla chiesa parrocchiale di San Giovanni. L'istituto religioso era sopravvissuto alle soppressioni napoleoniche e nel 1862, subito dopo la nascita del Regno d'Italia, era scampato anche a quelle postunitarie. Le religiose si sentivano abbastanza sicure, tanto da far erigere nello stesso anno un lungo muro intorno ai loro orti. L'amministrazione comunale però si interessa allo stabile per trasformarlo in scuola, agli inizi del 1865 inizia a lavorare per ottenere un "Decreto Reale" per sgomberarlo dalla presenza monastica, destinandolo alla comunità. Nell'autunno il comune aveva ottenuto i permessi, il sindaco Raffaele Vermigli intanto inviava la lettera di sfratto alla badessa, Suor Maria Rosa Selendari. Vi era notificato il decreto che obbligava a sgomberare il complesso ed a radunare le suore nel monastero di Santa Chiara di Montegiorgio. Nonostante la badessa avesse cercato aiuto ai "Potenti" dell'epoca, questo non bastò ed in autunno si procedette allo sfratto, la badessa verrà portata fuori dal sindaco, seguita dalle altre suore, in tutto ve ne erano ospitate diciotto. Si rifiutarono comunque di aggregarsi alle monache di Montegiorgio, in quanto vi erano divergenze per quanto riguardava la vita religiosa, inoltre queste non avevano sufficiente spazio disponibile. Trovano sistemazione in alcune case prese in affitto, nel 1872 acquistano un'abitazione e vi si trasferiscono, affittando anche altri edifici adiacenti. Purtroppo non era più possibile praticare la clausura ed a breve lasciarono Falerone, non dopo aver tentato in tutti i modi di riavere la precedente sistemazione. Anche la popolazione si mosse per farle tornare, ma senza successo; quindi nel 1881, l'Arcivescovo di Fermo Amilcare Malagola che si trovava in paese, diede incarico ai parroci di trovarle una nuova sistemazione. Infine si riesce a trovare un nuovo luogo dove rifondare il monastero di San Pietro, vengono acquistate due case nella parte bassa del paese e si danno via ai lavori. Le abitazioni vengono ristrutturate e riadattate alle esigenze monastiche, creando anche un orto murato. Terminati i lavori, nel 1893 vi si insediano le monache, richiamata da Grottazzolina, dove si erano intanto trasferite. Qui le comunità monastica continuò ad esistere fino al 2013, quando a causa della scarsa popolazione del convento, questo verrà soppresso mentre le residenti si trasferiranno in quello di Sant'Agata Feltria. Si ricorda che le monache un tempo custodivano in segreto la ricetta de "Lu Serpe", dolce tipico della tradizione faleronese, oggi protetto da un marchio comunale.
La struttura si trova nascosta nei vicoli del paese, piuttosto anonima rispetto alla precedente sede lungo il corso, ha più l'aspetto di una normale abitazione che di un complesso conventuale. L'edificio si presenta con delle fasce marcapiano poste sul filo della mensola delle finestre, il portale principale è adornato da una cornice in mattoni abbastanza elaborata. Interessanti sono le persiane installate alle finestre, ideate in modo da poter permettere il rispetto della clausura. La cappella si trova nell'ala orientale della struttura, a ridosso del giardino, la si nota dall'esterno grazie alle sue grandi finestre ad arco, contornate da una fila di mattoni rossi. Sul retro si trovano gli orti, i giardini che scendono fino al muraglione che circonda gli spazi verdi conventuali, confinante con la strada provinciale che corre lungo il margine meridionale dell'abitato.
Stessi canoni architettonici sono visibili nella facciata sul retro, dove si può anche notare un ambiente coperto separato dal giardino da una fila di archi, al di sopra un'ampia balconata addossata all'edificio.
https://sites.google.com/site/monacheclarissefalerone/
https://galee.eu/lu-serpe-e-le-clarisse-di-falerone/
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