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La chiesa e l'attiguo monastero si trovano su un lato di un poggio isolato e circondato dal silenzio e il panorama che si estende viene segnato dal suggestivo gioco dei campi e declivi.
Sicuramente le origini risalgono ai primi insediamenti dell'ordine francescano nel piceno, attorno ai primi decenni del 1200. Alcune fonti riportano che Francesco, insieme ai suoi collaboratori, fondò il convento e la relativa chiesa la cui datazione del XIII secolo viene avvalorata dal ritrovamento dei due stilobati, riemersi nel corso dei restauri effettuati negli anni 90 del 1900.
La struttura odierna è frutto di rifacimenti e ampliamenti che si sono succeduti nel corso dei secoli.
Il complesso presenta un chiostro cinquecentesco che riflette i dettami stilistici dell'edilizia conventuale ascolana, ad opera delle maestranze lombarde, costituita dall'aggiunta di una navata, la costruzione di un "Coro" per i frati e la cappella della Santa Croce.
Il 1603 fu la data della costruzione del campanile e del portico antistante la facciata.
Con i restauri portati a termine nei primi anni 90, l'aspetto odierno presenta sul presbitero una singolare struttura tripartita coperta da volte a crociera e chiusa sul fronte da tre raffinati archi ogivali impostati su colonne tortili a loro volta insistenti su leoni accovacciati.
Erano presenti anche degli affreschi di cui oggi sono visibili alcuni resti.

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