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Rimangono parecchie tracce della cinta muraria di Alteta che progressivamente si è fusa con le abitazioni del paese e, anche se nascoste dalle costruzioni, se ne riesce ancora a capire bene il perimetro. Costruita presumibilmente tra il XIII ed il XIV secolo, e riaggiornata fino al XVI secolo, durante la propria storia la cinta dà prova di riuscire a difendere bene la comunità come durante l'assedio del 1498.
Le mura hanno un andamento a cuspide, nel fronte meridionale si apre la porta castellana raggiungibile da una rampa, preceduta dai resti di un torrione angolare del quale rimane solo un piano ma se ne rende comunque possibile una ricostruzione. Proseguendo oltre la torre mozza si trova un tratto di mura sufficientemente rettilineo che si conclude con la pseudo torre angolare, l'elemento più interessante delle difese castellane.
La torre è costituita da due grandi e strette arcate, quasi a formare due caditoie spropositate, appoggiate ad un'alta scarpa che si alza dalla base fino alla cima della struttura su cui è sorretta una piattaforma superiore, un tempo probabilmente merlata, che assicurava la difesa ai lati delle muraglie.
Poco distante la chiesa di San Zenone emerge dalle mura, snaturandone la struttura insieme all'area del palazzo Tiracorda, anch'essa riadattata. Da qui in poi la cinta va arrotondandosi fino a formare quasi un angolo rivolto verso ovest, tornando quindi verso la porta castellana.
La circonvallazione segue l'andamento delle difese in quest'area, giusto per rendere un'idea al visitatore dato che risultano poco leggibili, soprattutto riavvicinandosi alla porta dove alcune strutture recenti non si integrano con le le calde armonie del cotto.
Malgrado lo stato di abbandono è da visitare soprattutto per la singolare torretta!

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