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Elegante dimora di Sanbenedetto Alta, si affaccia sulla piazza principale del paese.
Protagonista di uno dei più gradevoli ambienti del centro storico sambenedettese, gli si affiancano la torre dei Gualtieri, la chiesa di San Benedetto Martire, l'elegante figura di palazzo Husson e la famosa balconata panoramica. La sua storia è legata alla famiglia nobile degli Anelli, che l'edifica intorno alla prima metà del XVIII secolo, infatti su un mattone murato su una parete, sono incisi il nome della famiglia e la data del 1730. Viene ristrutturato durante la seconda decade del XX secolo, aggiungendo la torretta e uniformando l'edificio allo stile liberty. Viene colpita dal bombardamento di San Benedetto nel 1943, subendo gravi danni, nel dopoguerra si provvede alla risistemazione. Nel 1990 la famiglia lo cede alla diocesi che la destina a residenza del vescovo, viene quindi restaurata due anni più tardi, per renderla adatta allo scopo.
La struttura è composta da due corpi a pianta rettangolare, il primo è il più ampio mentre il secondo è posto sul retro, è più alto e ha la funzione di torretta. Si alza per tre piani, quattro con la torretta più un piano seminterrato, il tutto realizzato in laterizi. Il pianterreno mostra i mattoni a vista ed ha le mura con una scarpa in pendenza, da qui il seminterrato prende luce attraverso elaborate transenne su finestre rettangolari, i piani superiori sono invece intonacati. La facciata principale è rivolta verso la piazza, dominata dal grande portale, la affiancano due grandi pilastri che terminano in alto con delle mensole, insieme sorreggono l'elegante terrazzino. Una fascia marcapiano corre alla stessa altezza e fa quasi il giro del palazzo, escludendo però la torretta che mostra un'altro tipo di basamento. Un'altra fascia corre più in alto separando la parte in mattoni dalla superiore, si noti la curvatura che assume in corrispondenza delle finestre. Curate sono le loro architravi con l'arco a sesto ribassato, appoggiato a due mensole lavorate di cemento, Più spessa è la chiave dell'arco. Le finestre dei piani superiori mostrano un'architrave simile a quelle dei piani inferiori, in più c'è un uso di mattoni di differenti colorazioni. L'ultimo piano mostra invece aperture più piccole, schiacciate dalle falde sporgenti del tetto. Un'ultima fascia marcapiano corre lungo il davanzale delle finestre, nello spazio tra queste la cornice forma un arco. Differisce leggermente dallo stile la torretta, che mostra le pareti intonacate anche al pianterreno, inoltre non presenta la scarpatura alla base. Le finestre sono simili a quelle del corpo centrale, tranne quelle dell'ultimo piano che sono molto più ampie, elaborato è il finestrone rivolto verso la piazza. Sul tetto ad affiancare la torre vi è un piccolo terrazzino, un'altro si trova sempre addossato alla torre nella facciata orientale, sopra un'ampia balconata che fa da tetto alla rimessa. Da qui si apre un piccolo cortile, chiuso da un gradevole cancello in ferro, dove si ha accesso al piano seminterrato. Un'attenzione particolare meritano gli elementi in ferro battuto, molto elaborati e ben realizzati, con parecchi rimandi ad elementi vegetali, soprattutto nella cancellata antistante il portale. Altra nota meritano gli eleganti elementi lignei, come alcuni infissi e le travette del tetto.

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