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La si vede a lato di ciò che rimane dell'abitato di Piano Maggiore, nel comune di Valle Castellana.
Posizionata sul limitare del declivio che dal paese scende fino al fiume Salinello passando per la frazione di Macchia da Borea, ben visibile da gran parte della vallata.
Se ne parla nel 1328 quando il Vescovo di Teramo la concede a Giovanni di Tommaso di Piano Maggiore, nel 1371 è ancora citata nei registri delle tasse della diocesi, insieme alla scomparsa chiesa di San Nicola.
Nel 1575 risulta, sempre con la chiesa di San Nicola e quella di San Martino di Macchia da Borea, sotto la tutela di un unico rettore, viene ristrutturata nel XVIII, oggi è dipendente da San Giovanni Battista di Macchia da Sole, l'ultimo restauro risale al 2012.
All'esterno si presenta come una lunga struttura rettangolare piuttosto allungata, interamente edificata in travertino locale, nelle mura si vedono ancora i vari interventi di ampliamento che si sono succeduti attraverso i secoli.
Originariamente orientata con la facciata rivolta a sud, la parte più antica risulta quella in prossimità del campanile, dove si apre ancora un semplice monofora ed altre due finestre più recenti si trovano sullo stesso lato della navata, privo di aperture è il muro rivolto a Nord.
Sempre a meridione si trovano i due antichi ingressi, contraddistinti per un semplice arco in pietra con due mensole lavorate, ne rimane utilizzato soltanto uno in posizione centrale mentre l'altro è stato murato.
Durante i lavori del XVII secolo viene ruotato l'orientamento della chiesa e aperto l'altro portale nella nuova facciata, realizzato in pietra arenaria e di semplice fattura, ha rozzamente incise nell'architrave le chiavi incrociate, simbolo del potere pontificio e la data del 1636.
Il campanile a vela è probabilmente più recente rispetto al resto della struttura, si trova insolitamente su un prolungamento del muro meridionale della navata, sporgendo dal perimetro della chiesa, mostra quattro arcate disposte su due file sovrapposte, nella più alta sono presenti le due campane. Si nota che la parte superiore, realizzata utilizzando anche parecchi mattoni in cotto, risulta come un rialzamento della precedente vela campanaria.
Semplice è anche l'interno con le pietre a vista ed il soffitto a capriate lignee, davanti all'ingresso laterale vi è una nicchia affrescata un tempo utilizzata come altare, dove una cornice in stucco sormontata da due teste di angeli, contiene un'affresco di San Nicola e portano la data del 1756.
Un grande arco precede l'area presbiteriale dove si trova l'altare centrale; dietro, in una nicchia incorniciata e dipinta, si trova la statua in legno del santo titolare, sulla sinistra un'altra nicchia ospita la statua di San Martino, vi si conserva all'interno anche una statua della Madonna.

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