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La piccola cappella dedicata a San Antonio fu edificata nella prima parte del Settecento, sopra il famoso ponte naturale chiamato dalla popolazione locale: "Ponte Nativo". Importante e trafficato snodo viario a cavallo delle ripide sponde del Fluvione, era un punto di ritrovo per la zona e anche per i numerosi briganti, che dal XVI secolo si rifugiavano nei boschi circostanti. Il piccolo edificio sacro va infatti a chiudere il lato della tettoia, sorretta da grandi arcate in arenaria e pietra sponga, che caratterizza il ponte, dove i fedeli, i viandanti ed i briganti trovavano riparo. Un modesto portale con ai lati due semplici finestre compongono la minuta facciata, insieme ad una nicchia che ospita una piccola statua di Sant'Antonio. L'interno dell'aula sacra contiene un piccolo altare e diversi quadri; sulla parete sono appoggiate le panche che accolgono i pochi fedeli fortunati che riescono ad entrarvi. Spicca un'iscrizione su di una lapide all'imbocco del ponte, recante la data del 1755, dove si legge: "Il letto del fiume sotto Ponte Nativo non è luogo immune", poiché all'epoca valeva una sorta di immunità giuridica per chi si fosse rifugiato in una chiesa, ma visto il grande traffico di briganti, per cercare di arginare il fenomeno venne qui revocato il privilegio.

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