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Nasce a Gimigliano di Venarotta nel gennaio del 1760, fu uno dei maggiori liutai piceni tra la fine del settecento e gli inizi del secolo successivo. Figura di straordinaria qualità lavorativa nel suo campo, rimasta a lungo nell'oblio, di cui mancano fonti e notizie certe, Pasquale si specializzò nella fabbricazione di chitarre acustiche, ma la sua produzione di strumenti musicali si estese anche verso gli "archi", nella fattispecie nei violini. Risulta essere iscritto nel registro degli "esercenti" della arti e del commercio di Ascoli Piceno tra gli anni 1811-1813 sotto la voce "fabbricarore e venditore d'istrumenti di musica". In un verbale indirizzato al Podestà della città e datato novembre 1811, si attesta che Merloni si trova in non eccellenti condizioni economiche. Sicuramente ebbe rapporti di lavoro con altri "mastri" liutai ascolani come Eugenio Galeazzi, e Gaetano Cianibri. Il Maestro originario di Cingoli: Reginaldo Galeazzi ebbe la fortuna di possedere un violino del Merloni, e lo descrisse come uno strumento di ottime qualità ed era stato fabbricato nel 1818, probabilmente il liutaio si spense pochi anni dopo. Recentemente un violino con etichetta che riporta testualmente "Merloni Pasquale Ascoli 1822", si troverebbe in possesso di un noto musicista tedesco, Johannes Meyer.

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