Storico ed elegante palazzo, eretto lungo la via principale del centro storico di Massignano.
Si trova nella parte bassa del paese a ridosso della cinta muraria, dove si trovano altre abitazioni di pregio, come i palazzi Faviani e Tassoni. Residenza della nobile famiglia dei Santini, facoltosi proprietari terrieri locali e talvolta, lo si trova anche con l'aggiunta del cognome Tafani. Il palazzo viene edificato nella prima metà del XVIII secolo, secondo alcune fonti all'architetto massignanese Interlenghi. Viene ultimato probabilmente nel 1745 e rimane proprietà della famiglia fino al 1920, viene poi acquistato dalla provincia di Ascoli Piceno. Questa lo risistema, trasformandolo in caserma dei Carabinieri fino al 1962. Lo acquisisce il comune nel 1973, utilizzandolo per sede delle associazioni cittadine, vi viene anche ospitata la scuola di ceramica. Oggi risulta lesionato dai vari terremoti del 1997 e del 2016, parzialmente inagibile, è stato messo all'asta dal comune.
Realizzato in mattoni, materiale predominante nell'area, colpisce per il suo stile particolare, riconducibile anche ad altre opere locali come palazzo Pacetti, a Montefiore dell'Aso. Dalla mappa ha un perimetro vagamente rettangolare, si incastra tra gli altri palazzi attigui, sul retro ha anche un piccolo giardino, ricavato su un terrazzamento. La facciata è scandita in cinque sezioni verticali, sottolineate da semipilastri che corrono per il primo e secondo piano, negli spazi vi trovano posto sette finestre. Più lineare il pianterreno, decorato da un motivo a fasce, vi si apre il portale principale ed un ingresso secondario, spostato sulla sinistra. L'ingresso in pietra bianca vanta una certa monumentalità, vistoso è il cornicione superiore che fa quasi da tettoia, poco sotto si vedono gli elaborati capitelli e la chiave dell'arco. Una larga fascia marcapiano separa il pianterreno dal primo piano, composta da una serie di cornici e da riquadri, intagliati al disotto delle finestre. Contengono delle formelle artistiche in terracotta, rappresentano due pavoni con lunghe ed elaborate code, fronteggianti un'urna decorata. Gli ampi finestroni del primo piano, sono incorniciati da una fila di mattoni, più scuri rispetto al resto e si distinguono per l'elaborato lunotto superiore. Composto da un vistoso cornicione superiore, modellato a seconda della posizione della finestra, sia con linee curve che con una sagoma angolata. In basso trova alloggiamento un'altra formella in terracotta, stavolta raffigurante un'elaborato mascherone. Il secondo piano ha finestre più piccole ma meno rifinite, anch'esse contornate da mattoni più scuri, più ricche nella parte inferiore che nell'altra. Si fondono infine col vistoso cornicione del tetto, che conclude in alto la facciata principale. Quella posteriore è meno sofisticata e segue l'andamento della la cinta muraria meridionale, le aperture non presentano abbellimenti di sorta. Una sola e semplice fascia marcapiano divide il pianterreno ed il seminterrato dai piani superiori, davanti si staglia il piccolo giardino.
https://www.regione.marche.it/Regione-Utile/Cultura/Catalogo-beni-culturali/RicercaCatalogoBeni/ids/86353/Palazzo-Santini
https://catalogo.beniculturali.it/detail/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/1100370545
https://www.vivimassignano.it/scopri/palazzi-storici/
http://www.massignanonews.com/2022/04/allasta-lex-caserma-dei-carabinieri.html
https://www.portodeipiceni.it/testi/ap44029A.htm
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