Castello scomparso nel territorio castignanese di cui rimangono pochissime memorie.
Sorgeva probabilmente sulla cima del monte omonimo, a Nord-Est del capoluogo, oggi ricordato dalla contrada Castello che sorge ai suoi piedi, dalla posizione elevata aveva una buona visibilità sui territori circostanti e controllava parte della valle del Tesino fino al mare.
Se ne parla in una bolla dell'imperatore germanico Lotario III nel 1137, che riconferma vari castelli al Vescovo di Ascoli, nel documento compariva anche la chiesa di Santa Maria, eretta nell'insediamento, entrambe separati dalla giurisdizione di Castignano, presente anch'esso nel documento. Nel 1183 ricompare nelle carte della diocesi ascolana, col vescovo Rinaldo I che concede a Giso e Gualtiero di Corrado, una proprietà terriera in contrada "Pianella" di Monte Andree.
Da qui in poi, non si trovano al momento altre notizie, probabilmente sarà inglobato da Castignano nel corso degli anni, non rimangono testimonianze, nè tracce, ad esclusione del pianoro sulla cima del colle, che sembrerebbe essere di origine antropica più che un processo di naturale erosione.
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