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Artista che operava prevalentemente in campo orafo, Bartolomeo da Montelparo viene ricordato per un'opera custodita nel suo borgo natale: una croce-reliquiario a doppio uso, catalogata anche come croce astile, lavorata in lamina d'argento sbalzata e dorata, datata 1524. Nel recto, all'estremità dei bracci, sono raffigurati in altorilievo i busti dell'Eterno Padre, dell'Addolorata e di San Giovanni Evangelista. L'importanza storica del prezioso oggetto devozionale è data sopratutto dalle segnature disposte nella zona inferiore: attorno al piedistallo vi è scritto "PER SIGNUM CRUCIS LIBERA NOS AB INIMICIS NOSTRIS 1524 - OPUS BARTOLOMEI DE MONTELPARO AD ONOREM DEI ET VIRGINIS". La croce, ancora oggi venerata dalla popolazione, fu commissionata da un religioso originario del borgo di Montelparo, probabilmente un padre Agostiniano, tale Lorenzo Crucipti. L'iscrizione trascritta documentata attesta che l'oggetto sacro venne realizzato grazie a donazioni di privati e dalle elemosine raccolte dal comune di Montelparo quando erano sindaci ed amministratori della chiesa di S. Giovanni, Pierangelo di Matteo e Ser Girolamo di Pietro di Speranza.



Cenni storici tratti dalla pubblicazione Montelparo do G. Crocetti Il Segno editrice.

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