Si trova al centro di una radura, raggiungibile dalla strada che scende fino al borgo abbandonato di Ficocchia, dal quale dista qualche centinaio di metri.
Rarefatte sono le notizie su questo luogo sacro, da uno studio delle strutture viene fatto risalire al XIII secolo, data l'assenza nei registri diocesani, si pensa potesse essere parte di un monastero, in seguito scomparso. Risistemata probabilmente agli inizi del XIX secolo, in quanto su un'architrave di una finestra, è riportata la data del 1805. Sopra il portale d'ingresso vi sono tracce affrescate di uno stemma, molto probabilmente riconducibile alla famiglia Nobili. Discendente dai signori di Montepassillo e con residenze anche a Comunanza, probabilmente deteneva qualche genere di patronato sulla chiesa. Attualmente fa parte della parrocchia di Santa Maria e San Giovanni, comprendente le chiese della diocesi di Fermo nel territorio di Comunanza. Lesionata durante i terremoti del 2016, è stata oggetto del recupero delle opere d'arte che custodiva, per evitarne il degradamento oppure il furto.
Realizzata con diversi materiali reperibili in loco: l'arenaria e la pietra sponga, un tipo di travertino, inoltre non mancano alcuni interventi eseguiti con mattoni. La struttura ha pianta rettangolare, con una piccola abside tondeggiante sul retro, sulla sinistra c'è un prolungamento occupato dalla sagrestia. Le mura appaiono piuttosto degradate soprattutto sulla parete meridionale, dove si apre l'ingresso ad arco sormontato dall'affresco araldico dei Nobili. Risulta comunque un precedente ingresso, ora murato, aperto nella facciata occidentale sotto il campanile, forse chiuso per motivi di stabilità. Si osserva anche un contrafforte a metà dell'edificio, probabile segno di un'eventuale ampliamento della navata, corrispondente ad i resti di una grande arcata all'interno. Soffermandosi sull'abside: questa poggia su un basamento di più ampio spessore, al centro si apre la consueta monofora, altra apertura più ampia e recente si apre sulla navata. La copertura della struttura è in coppi, ma nell'abside si conserva una rara copertura in lastre di pietra. Piuttosto insolito è l'interno della chiesa, dove le pareti dell'unica navata hanno una scarpa inclinata, dove si aprono delle arcate a formare delle grandi nicchie poco profonde. Inoltre si nota un Non è ben chiaro il loro scopo, forse realizzate a seguito di un rinforzamento delle mura, oppure resti di cappelle o navate laterali; escludendo le varie ipotesi, si spera in studi più approfonditi dell'opera. In alto le mura vanno restringendosi, come per anticipare una copertura a volta, mentre oggi lascia spazio ad un tetto a capriate lignee. Nell'abside si conservano tracce di affreschi di singolare fattura, caratterizzati da pochi tratti stilizzati e da una coloroazione essenziale. Il resto delle pareti è stato intonacato nella parte alta, preferendo lasciare la pietra a vista in basso, il pavimento è di mattonelle quadrate in cotto.
Se vuoi condividere questa scheda sui social, puoi utilizzare uno dei pulsanti qui sotto: