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Caratterizzata dalla facciata in stile neoclassico e dalle sue due torri, la chiesa parrocchiale dedicata a San Michele Arcangelo risale al XVII secolo, voluta dall'illustre cittadino del luogo Michele Caucci, che in quegli anni era Canonico di Santa Maria in Via Lata, a Roma. Il progetto e la successiva edificazione si devono all'architetto Giuseppe Desiato, cittadino di Agnone, in Molise, che volle il luogo sacro con le due torri contrapposte ed adiacenti alla facciata, prospetto architettonico particolare.
L'interno, ad unica navata, ospita quattro altari laterali. Sul presbiterio campeggia il trittico di grande valore artistico eseguito da Vittore Crivelli nel 1496, custodito in origine nella chiesa di Sant'Elpidio Abate. Nella sezione centrale è raffigurata la Madonna che adora il Bambino, mentre nello scomparto di sinistra vi è la figura di Sant'Elpidio Abate, patrono del borgo, insieme alla piccola raffigurazione del donatore posta in basso, che viene anche citato nell'iscrizione nel pannello di destra. Sul cartiglio vi è la firma e la citazione dell'autore ignoto: OPUS VICTORIS CRIDEL VENET/ JACOBUS ANTONII DE SCO ELO/ PIDIUTIO ME F.F.1496 DE M. MAII/ AUCTU QUATUOR IMAGINIBUS/ ELEMOSINIS PIORUM/ 1659, tradotto in italiano: Opera di Vittore Crivelli veneto Giacomo di Antonio da Sant'Elpidio mi face fare nel 1496 nel mese di maggio. Nel 1659 l'opera è accresciuta di quattro immagini con le elemosine dei pii. Le quattro figure rappresentate sono a sinistra Sant'Antonio da Padova, a destra Santa Lucia, a sinistra della lunetta la Vergine Maria e a destra l'Arcangelo Gabriele. Nell'altare maggiore è custodita una pala settecentesca con la figura di San Michele Arcangelo, mentre nella parte di destra della navata spicca una suggestiva scultura in marmo bianco con riflessi in alabastro della Beata Vergine col Bambino in braccio, attribuita alla scuola artistica toscana di Nino Pisano, nella prima parte del XV secolo.

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