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Parrocchiale della vicina frazione Illice di Comunanza.
Si innalza sulla linea del crinale che separa: le vallate dell'Aso a Nord e del Fluvione a Sud, occupando la cima di un'altura. La posizione e l'ampiezza, maggiore rispetto ad altri edifici della zona, le conferiscono quasi una certa monumentalità. Fa parte delle parrocchie dell'arcidiocesi di Fermo, presenti in quest'area montana, territorio della provincia di Ascoli Piceno e definite dall'istituto religioso: "Ville Ascolane".
Citata per la prima volta nei registri delle tasse alla fine del XIII secolo, sono piuttosto scarse le notizie sulla sua storia. Si è a conoscenza che il religioso Benedetto Salini, originario di Carassai, aveva la cura di questa chiesa e di quella di San Pietro di Gesso, sempre nel territorio di Comunanza. I primi registri parrocchiali sono del 1618; dai soggetti dei dipinti all'interno, si propone la presenza dei Frati Minimi di San Francesco di Paola. Nel 1838 comprende le chiese di San Martino e San giuseppe di Gerosa, dal 1985 viene aggregata alle soppresse parrocchie del circondario, col nome di "Santa Maria e San Giovanni Battista". Restaurata in tempi recenti, subisce gravi danni durante lo sciame sismico iniziato nel 2016, risistemata è riaperta nel 2019.
Pesantemente modificata nel corso degli anni, è possibile leggere tra le sue mura i vari interventi, poco rimane della chiesa medievale. Unico rimando all'epoca forse è l'elevato spessore del basamento murario. La casa parrocchiale avvolge gran parte del luogo sacro, fondendosi con esso, con una datazione variabile a seconda delle zone tra XVIII e XX secolo. Si alza al di sopra di una balconata raggiungibile con una scalinata, costruita sopra ad alcuni vani utilizzati come rimesse e garage. Una volta saliti ci si trova al cospetto della facciata, piuttosto semplice e mostra ancora i recenti restauri. Quasi interamente intonacata, mostra alcuni elementi architettonici in mattoni, come i semipilastri agli angoli, la fascia che separa il timpano e gli architravi delle finestre, in cemento sono i cornicioni del tetto. Ancora pochi scalini e si arriva al portale contornato da una cornice in pietra, con in alto un arco a sesto ribassato. Sopra si apre una semplice finestra ad arco, mentre ancora in alto si nota un'essenziale timpano triangolare, che segue il profilo del tetto a capanna. Sul lato sinistro svetta il campanile con lo stesso stile architettonico impiegato per la chiesa, la cella campanaria è sottolineata da due cornicioni posti agli estremi. Una cuspide a base quadrata conclude in alto al torre. Dall'altro lato una sporgenza sul muro, segnala la presenza di una cappella interna; affacciandosi dalla balconata si nota l'ingresso alla canonica, corredato di ampio scalone. La canonica mostra sul retro una base scarpata, interessanti sono le due monofore in mattoni al primo piano, le murature mostrano i numerosi interventi ed i vari materiali della chiesa. Non è stato possibile visitare l'interno, dalle poche informazioni sappiamo che è a navata unica con copertura a volta. Vi è una cappella dedicata ala Santissimo Sacramento e sono anche custodite due tele, in entrambe è raffigurato San Francesco da Paola.

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