Ci sono degli alberi al cui cospetto il cercatore di alberi può esclamare: "Oggi mi sono guadagnato la giornata". Quella del 29 marzo 2016 è stata estremamente proficua per il mio allievo Francesco Nasini e per me, per il numero e la qualità degli alberi visitati. Uno di essi è la quercia di Casa dell'Orso, zona di campagna in comune di Roccafluvione. Le schede del censimento del Corpo Forestale nell'elenco degli alberi monumentali delle Marche sono ben dettagliate. È sufficiente, per noi, portarci lungo la vecchia S.P. 237, nel tratto che va dal fondovalle del Fluvione a Croce di Casale e tener d’occhio i cartelli che indicano la progressione dei chilometri. Circa a metà fra il km 67 e il 66 sulla sinistra si apre uno slargo che consente un agevole parcheggio; scendiamo. La quercia è giù, maestosa, solitaria in mezzo a un ampio prato. Già, ma come raggiungerla? Fra la strada e il prato c'è un ripido pendio boscato, con sottobosco irto di biancospini e ginepri. Percorriamo la banchina stradale in cerca di un varco fino a che notiamo dei ciuffi di lana di pecora impigliati fra i rami dei biancospini. Sapendo che molto spesso gli animali sono più intelligenti degli umani, comprendiamo che quello è un passaggio usato dalle pecore per entrare e uscire dal pascolo. Basta abbassarsi ad altezza "pecora" e siamo subito sul prato e, dopo 200 metri di pendio, sotto la quercia. Da sotto sembra immensa, e mostra di valere molto più dei suoi pur rispettabili m. 4,85 di circonferenza. L'altezza raggiunge i 22 metri e 24 l'ampiezza della chioma. Impressiona la gran quantità di rami schiantati e giacenti a terra. Di sicuro è stata la tremenda tempesta di vento di qualche settimana prima. Qualcuno dovrà pur andare a raccoglierla; saranno una ventina di quintali.
Sullo stesso pascolo di Casa dell'Orso l'elenco concede il titolo di albero monumentale a un'altra quercia cui attribuisce addirittura dimensioni maggiori (circonferenza di 4,90). La vediamo alcune centinaia di metri più in basso, vicino alla nuova strada provinciale, prima della lunga galleria inaugurata da pochi anni. Già dalle foto, non ci era piaciuta come la prima, e la visione diretta ce lo conferma. Ci basta questa: un amore a prima vista che non vogliamo tradire.
Valido Capodarca
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