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Divenuto attualmente l'ingresso principale al paese poiché si affaccia lungo la trafficata strada provinciale Valtenna, davanti ad esso si staglia la mole del convento di Santa Maria del Piano.
Porta il nome del fondatore della città: Clemente XIV, in suo onore l'insediamento era stato ribattezzato Castel Clementino fino all'Unità d'Italia quando riprese il vecchio toponimo Servigliano, da qui entrarono in città i francesi durante il loro assalto del 1799.
La struttura è composta dal corpo centrale dove si trova il maestoso arco di accesso, ai lati si alzano una coppia di lesene che sorreggono un fregio e una piccola tettotia che pongono fine al primo piano, in quello superiore si innalza il frontone che termina con un lunotto triangolare, alla sua base due ricci spezzano la severa geometria dell'opera. Sopra l'arco di accesso è collocata la targa dove è scritto: “Clemens XIV Pontifex Maximus veteribus incolis Serviliani ob solum domosque fatiscentes patria extorribus novum oppidum et oppido nomen dedit” ovvero: "Clemente XIV pontefice Massimo diede il nuovo castello agli antichi abitanti di Servigliano perché profughi dal paese a causa dello smottamento del suolo e delle case. Diede anche il nome al castello".
All'interno della struttura si aprono due porte ai lati della strada forse sede di una eventuale dogana o corpo di guardia, proprio sopra l'arco interno si intravede una piccola feritoia e tra il frontone esterno e interno è ricavato un piccolo ambiente. Gli stilemi architettonici della facciata esterna, esclusa la targa, sono riprodotti anche all'interno.

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