Nasce a Montedinove nel luglio del 1899. Pacifico detto "Cino" fu il primo di quattro fratelli e già da giovanissimo cominciò a lavorare per sostenere la famiglia. Il padre Giosuè, poeta e garibaldino, era ridotto in miseria per alcuni dissesti finanziari della sua piccola impresa.
Al termine della Prima Guerra mondiale, Cino trovò occupazione nelle Ferrovie dello Stato, ma si scontrò con i superiori a causa delle sue idee contrarie al fascismo. Cacciato dal lavoro, venne perseguitato e subì il carcere.
Liberato, in seguito si trasferì a Milano dove organizzò con grande abilità una capillare e fitta rete di abbonamenti in Lombardia nell'area delle pubblicazioni di carattere giornalistico prevalentemente femminile. Del Duca capì in anticipo sui tempi che doveva mettersi in proprio ed avviare una casa editrice. Chiamò a Milano i suoi due fratelli e iniziò a pubblicare il primo romanzo aiutato dalla giovane autrice Luciana Peverelli, con il titolo di "Cuore Garibaldino", che riscosse un grande successo popolare seguito nel corso degli anni da altre pubblicazioni sempre con lusinghieri successi di vendita. Anche i periodici dedicati sia ai ragazzi che al pubblico femminile arricchirono la corposa agenda giornalistica sicché la Del Duca Editrice in pochi anni divenne un nome di prestigio dell'editoria in Italia. Ma la situazione politica nella penisola si faceva sempre più autoritaria e Cino nel 1932 fu costretto a trasferirsi in Francia dove, con il ricavato del romanzo da lui scritto, diede vita ad una nuova fiorente industria editoriale che in tempi molto brevi inondò il paese transalpino di fumetti e di fotoromanzi.
All'inizio del secondo conflitto mondiale, memore degli ideali provenienti dalla sua famiglia creò grazie ai suoi finanziamenti la Legione Garibaldina, promuovendo una forte attività antinazista. Catturato dalla polizia germanica, riuscì a fuggire ed entrò nella resistenza francese. Al termine delle ostilità belliche riprese le sue attività, dando vita a nuovi e più moderni stabilimenti lanciando sul mercato, in pochi anni, oltre sette periodici femminili.
Del Duca iniziò a pubblicare anche libri e a produrre film di grande successo. Nel 1957 rilevò un quotidiano in difficoltà, il "Paris Jour", rilanciandolo in breve tempo, assumendone anche la direzione coadiuvato dalla moglie.
Appassionato di cavalli creò una scuderia di purosangue che vinsero anche corse di prestigio. Nel 1955 divenne presidente della squadra di calcio dell'Ascoli.
Una vita attivissima, che gli riservò grandi riconoscimenti, come nel 1953, quando il governo francese lo insignì del titolo di Cavaliere della Legion d'Onore e della Croce di Bronzo. In Italia nel 1959 ricevette dall'Università di Urbino la laurea "honoris causa" in lettere. La città di Ascoli Piceno gli conferì la cittadinanza onoraria. Dopo la sua morte avvenuta a Milano nel maggio del 1967 lo stadio comunale porta il suo nome.
Al suo paese natale Montedinove non fece mancare dimostrazioni di affetto e attaccamento, nel corso degli anni donò ai concittadini la scuola elementare, un impianto sportivo e altre opere pubbliche. Per i compaesani bisognosi di occupazione trovò sempre un posto di lavoro nei suoi stabilimenti in Italia ed in Francia.
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