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Nasce nel marzo del 1884 a Corropoli, figlio di un maestro elementare e di una casalinga.
Dopo gli studi diventa uno sportivo praticante e si appassiona alla lotta greco romana, al calcio ed alla scherma.
Convinto interventista si arruola nel Regio Esercito e prende parte alla Prima Guerra mondiale, dove rimane ferito in due occasioni; finite le ostilità abbraccerà le idee del fascismo.
Rimane comunque in ambito sportivo, diventando un dirigente, nell'aprile del 1923 partecipa alla fondazione della squadra calcistica della "Sambenedettese" a San Benedetto del Tronto, nata dalla fusione di tre altre squadre locali: "Fortitudo", "Serenissima" e "Forza e Coraggio"; nel 1924 fa anche parte dei soci del Giulianova Calcio. Intanto nel 1923 Roberto Farinacci, segretario del partito fascista, lo aveva nominato federale di Roma, qui fu tra i finanziatori ed in seguito anche direttore del settimanale "GUF" (gioventù universitaria fascista). Si dedica quindi alla riorganizzazione ed allo sviluppo delle pratiche sportive, istituendo l'"Ispettorato Sportivo della Federazione dell'Urbe" soprattutto nei quartieri popolari, dove le sport ed il fascismo non avevano incontrato il favore della popolazione. Continua ad occuparsi in maniera assidua di calcio ed essendo anche rappresentante del Comitato Olimpico Italiano, contribuisce alla stesura della "Carta di Viareggio", documento pubblicato nel 1926 insieme ad altri dirigenti sportivi. Da qui ha inizio la riorganizzazione del calcio italiano: viene riformata la federazione calcistica ed istituito il professionismo, infine con la riunione delle due leghe Nord e Sud, si crea la Divisione Nazionale a partire dalla stagione 1929/1930. Nasce anche il "calciomercato" e viene sancito il "Blocco degli stranieri", anche se si accetteranno gli oriundi, ovvero i calciatori di origini italiane, buona parte provenienti dal sudamerica. Inoltre si accelera anche il fenomeno della fusione delle squadre minori cittadine in modo da creare club in grado di competere a livello nazionale. Nel 1926 rinuncia alla carica di Federale e l'anno seguente, in quanto presidente della Polisportiva "Fortitudo-Pro Roma", che si occupava di ginnastica, scherma e calcio, avvia la fusione con il "Football Club Roman" dell'avvocato Vittorio Scialoja e con l'"Alba Audace" del deputato Ulisse Igliori. Da questa unione nasce la moderna Associazione Sportiva Roma con i colori giallo e rosso della quale Foschi sarà il primo presidente. Nel 1928 lascia la carica perché dopo essere stato nominato membro del Direttorio Federale a La Spezia è costretto a trasferirsi, successivamente diventa prefetto di Macerata e nel 1931 di Pola, nell'Istria occupata dagli italiani. Dal '34 è trasferito a Taranto ed allo scoppio della Seconda Guerra mondiale nel 1939 a Treviso e Trento, carica che manterrà fino all'armistizio nel 1943. Durante l'incarico, nel 1941 accompagna un ufficiale nazista delle SS e un ricercatore della società Ahnenerbe, che effettuava ricerche storico antropologiche sulle ipotetiche origini della "Razza Ariana" a Termeno sulla Strada del Vino, dove assistono all'Egetmann, il tipico carnevale dell'Alto Adige.
Dopo l'armistizio del settembre 1943 aderisce alla Repubblica Sociale, diventando per breve tempo prefetto della provincia di Belluno, nel 1944 rimane senza incarichi fino alla fine del secondo conflitto mondiale. Sarà processato per aver aderito alla RSI ma sarà assolto, tornato a Roma morirà nel marzo del 1949.

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