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Caciara ristrutturata nei pressi della chiesa di San Martino, nell'omonima contrada di Ascoli Piceno.
Tipica struttura pastorale dell'appennino centrale ed anche della Puglia, infatti simili come tecnica costruttiva ai più noti trulli. Il nome deriva da "Casearia", quindi legato all'attività pastorale tipica di queste montagne, utilizzate come depositi di attrezzi e nella realizzazione dei formaggi. Eretta in pietra a secco a pianta circolare e coperta da una volta, che si sostiene per sola gravità, realizzabile quindi senza particolari strumenti o strutture in legno. Questa di San Martino è stata ristrutturata nel 2001, data attestata da una targa affissa sulla porta. Un'altra aggrappata sulla pietra, ricorda il finanziamento da parte della Cassa di Risparmio di Ascoli, con le maestranze che hanno realizzato i lavori.
Piuttosto raffinata rispetto alle altre visibili nei dintorni, vanta anche una piccola finestrella sopra l'architrave d'ingresso. Si trova nei pressi del parco giochi adiacente all'area della chiesa, che arriva quasi a lambire la frazione di Case di Cioccio. Una bassa struttura adiacente con un tetto erboso, fa pensare ad un ricovero per le greggi, sul retro un piccolo tavolino con panche in pietra, permette la sosta all'ombra di alcuni alberi. Sul lato sinistro invece si nota un piccolo muro controterra, che degrada verso il dirupo ad est.

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