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Tra i carnevali storici del piceno bisogna ricordare questa singolare festività nella quale, il venerdì grasso, il simulacro di un bue ingaggia una serrata corrida per le vie della cittadina di Offida circondato da un corteo vestito con "lu Guazzarò" (una semplice tonaca da lavoro bianca, ornata di rosso e spesso personalizzata artigianalmente con disegni e scritte) lo incita, lo rincorre o si fa travolgere dai repentini cambi di direzione del bove. Subito dopo un lungo pranzo, spesso iniziato la mattina, ci si raduna per la partenza del bove presso il borgo dei cappuccini e dopo varie tappe, dove i partecipanti si rifocillano con i prodotti tipici del carnevale, si entra nella piazza principale. All'imbrunire di questa frenetica giornata il Bove viene ucciso simbolicamente facendo sbattergli la testa su una colonna del palazzo comunale quindi, coperto il muso con un fazzoletto rosso, comincia il corteo funebre che cantando le canzoni del carnevale, accompagna il Bove finto nel suo ultimo giro del paese.

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