La snella opera difensiva medievale, svetta dal nucleo fortificato più antico di Monsampolo chiamato appunto "Terra Vecchia".
Notevole è il vissuto storico che la contraddistingue: nata come torre di avvistamento, verrà utilizzata successivamente come porta castellana, in seguito (XVI sec.) gli ambienti inferiori diventeranno un ossario, e nell'Ottocento fu modificata per ospitare l'orologio.
Annessa al palazzo Guiderocchi-Malaspina tramite un ponte a due piani ornato da piccoli beccatelli in cotto e finestre incorniciate, il passaggio oggi risulta più alto della torre e si possono ancora vedere i mattoni sporgenti che si inserivano nel piano superiore oggi scomparso.
Come consuetudinde dell'epoca era priva della copertura muraria nel lato che si affacciava verso l'interno del castello; successivamente gli ambienti verranno chiusi e muniti di porta e finestra.
Passando per la rampa che costeggia il manufatto, si nota uno stemma murato in arenaria raffigurante uno scudo dove i simboli rappresentati ormai sono andati perduti.
Autore: Maurizio Mauro
Titolo: Castelli: Rocche torri cinte fortificate delle Marche (I castelli dello Stato di Ascoli) Vol.IV
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