Capradosso: piccolo centro ma incredibile fucina di personaggi di spessore religioso del XVII secolo.
Fabio Angelini nacque nel 1604 e morì quasi ottantenne, nel 1683.
Finiti gli studi di legge e retorica si recò a Roma dove divenne frate Agostiniano, e poiché aveva professato nel convento di Ripatransone, è conosciuto come Girolamo Ripa.
Divenuto sacerdote, insegnò le discipline teologiche e filosofiche prima a Napoli, poi a Firenze e poi a Roma.
Le sue doti di grandissimo oratore colpirono un ambasciatore francese che lo scelse per il discorso di "Esultanza" per la nascita di Luigi XIV, il futuro Re Sole. Il discorso entusiasmò anche Luigi XIII il Giusto, che nominò Padre Ripa per ben due incarichi: elemosiniere e predicatore di lingua Italiana presso la corte di Francia e Visitatore Apostolico degli Agostiniani.
Il frate accettò solo dopo che Urbano VIII (1569-1644) lo nominò, nel 1642, teologo della Nunziatura francese.
Girolamo riuscì a conquistare la fiducia di Anna d'Austria, che lo volle confessore ed elemosiniere, e il Nunzio Apostolico Monsignor Conti, che ne fece il suo consigliere più fidato. A Parigi la sua fama di abile predicatore e diplomatico crebbe in maniera esponenziale tanto che il re di Polonia lo nominò suo Fiduciario . Attivo come detto dal punto di vista teologico convertì dal luteranesimo Federico II duca di Wuttemburg, e Odoardo palatino del Reno, anche il Luogotenente Generale della Piccardia il Barone di Pourpouchet abbracciò la fede di Roma grazie al Ripa. Sempre nella capitale francese maggior centro politico europeo, trattò ed iniziò la conversione tramite la regina Enrichetta Borbone di Francia parente della casa regnante dei suoi figli, prima Carlo II e poi suo fratello il Duca di York Giacomo II Stuart ultimo sovrano inglese cattolico. Prestigiosi incarichi gli vennero affidati dalle corti di Venezia, Mantova, Parma, Modena, e della Savoia.
Rientrato trionfalmente in patria, umilmente rifiutò onori e glorie. Girolamo era un personaggio straordinario.
Tra le sue numerose opere a stampa, particolare menzione merita lo scritto celebrativo del Cardinale Richelieu, personaggio di primissimo piano in Europa, oggi in deposito presso la Biblioteca di Ascoli Piceno ed intitolato: “Il filosofo scettico ai piedi di Armando, il grande Richelieu. Parafrasi del Padre Ripa di Ascoli, Agostiniano, maestro pontificio e predicatore di Luigi XIII, Re di Francia e Navarra.” Senza alcun dubbio uno dei personaggi piceni di rilievo di quei decenni del 1600. Cenni storici tratti dalla pubblicazione: Il Monte dell'Ascensione. Di Narciso Galiè e Gabriele Vecchioni. edito dalla Società Editrice Ricerche. 1999.
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