La provenienza del nome Ancarano è protagonista di due versioni principali: la prima è che il toponimo sia nato a seguito del ritrovamento di un'ancora sepolta fuori le mura di cinta della città, e la seconda è molto probabilmente da ricondurre ad Ancaria, divinità pagana femminile, anticamente adorata dagli abitanti di Ascoli Piceno come la loro dea protettrice.
Nonostante ci troviamo ancora in provincia di Teramo, la collocazione geografica del paese così limitrofa al capoluogo ascolano, fa sì che, oggi come ieri, la sua influenza socio culturale sia predominante.
Dagli insediamenti rinvenuti sul territorio, si fa risalire la fondazione del paese già all'epoca romana. Si susseguirono una serie di costruzioni, modificazioni e distruzioni dell'abitato, dal II sec. fino al XVIII, anni di cui oggi si conserva l'assetto edile architettonico: le costruzioni, così come le finestre dei piani nobili, presentano cornici, mentre svariati portali in pietra presentano ceramiche dipinte con icone sacre o stemmi, ornamenti e fregi nella chiave di volta.
Tappe obbligate durante la visita ad Ancarano sono le Chiese della Madonna della Misericordia, Madonna della Carità, San Rocco, e della Madonna della Pace. Inoltre ci sono l'interessante Torre Campanaria, le tre Porte (da Mare, da Monte e Nuova), il Palazzo del Podestà e la Fonte Monsignore.
Sicuramente un luogo che merita una visita.
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